Una pratica guida per la scelta delle migliori batterie di accumulo per impianti fotovoltaici.
Per scegliere le batterie di accumulo per impianti fotovoltaici bisogna cercare e individuare il modello che sappia coniugare efficienza, durata e convenienza. Installare nel proprio impianto una batteria di accumulo permette di immagazzinare l’energia prodotta durante la giornata per poi riutilizzarla nelle fasce serali o notturne.
In commercio al momento sono disponibili diversi modelli di batterie, ciascuno più indicato per tipi di utilizzo diversi: batterie di accumulo al piombo-acido, al litio e al nichel-cadmio.
Batterie al piombo-acido: alte prestazioni a basso costo
Le batterie al piombo-acido sono le batterie giuste per chi ricerca prestazioni elevate a basso costo. Sono molto diffuse e si distinguono in accumulatori aperti (VLA) e accumulatori ermetici (o batterie sigillate, VRLA). Nella VLA l’acqua all’interno evapora per elettrolisi, e necessita di essere ricaricata, mentre nella VRLA l’idrogeno si ricombina con l’ossigeno generando automaticamente altra acqua. Gli accumulatori ermetici VRLA si dividono ulteriormente in: batterie Absorbed Glass Material (AGM), che non contengono acido liquido ma un feltro assorbente in microfibra di vetro, e batterie a gel.
Lo svantaggio principale di queste batterie è il peso elevato, data la presenza del piombo, e l’eccessivo ingombro, e non possono essere scaricate oltre il 50%. Devono essere, inoltre, posizionate in zone ben ventilate, per non rischiare che l’idrogeno rilasciato dalle reazioni elettro-chimiche, combinandosi con l’ossigeno, possa generare del gas esplosivo.
Batterie al litio: rapide e durevoli
La diretta evoluzione tecnologica delle piombo-acido sono le batterie al litio. Sono anch’esse piuttosto comuni e il loro funzionamento si basa su ioni di litio o di litio-ferro-fosfato. Confrontate con le sorelle più pesanti, le batterie al litio offrono notevoli vantaggi: possono essere scaricate anche oltre l’80%; durano, in media, oltre 5.000 cicli, quasi il doppio delle piombo-acido (3000 cicli); sono più sicure, visto che non rilasciano gas nocivi e si ricaricano in tempi più brevi. Comprensibilmente, essendo dotate di una tecnologia più avanzata, l’investimento iniziale per l’acquisto di queste batterie è più alto rispetto a quello delle batterie al piombo.
Batterie al nichel-cadmio: utilizzo intenso anche a basse temperature
Le batterie al nichel-cadmio offrono prestazioni eccellenti anche a temperature molto rigide (fino a -50°C). Presentano una struttura simile a quelle al piombo-acido, con la differenza che impiegano idrossido di nichel per le piastre anodiche e ossido di cadmio per quelle catodiche. Altro grande vantaggio è che possono essere completamente scaricate e mantengono un alto rendimento, simile a quello delle batterie al litio.
Tuttavia, portano con sé anche alcuni svantaggi, tra cui costi più elevati, difficoltà di smaltimento (il cadmio è un materiale tossico) e non tengono la carica per molto tempo se non utilizzate.
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